“Per tre punti non allineati passa una e una sola circonferenza e uno e un solo piano” Euclide

“Se un sistema assiomatico può dimostrare la sua stessa coerenza, allora deve essere incoerente.”
Teorema dell’Incompletezza di Godel

“Architettura Scomposta”,
visioni quotidiane per contesti urbani incoerenti

“Senza sentirsi mai fuori posto, perché tutto era già fuori posto”
Valerio Callieri, teorema dell’incompletezza

Il punto di partenza dell’origine dell’involucro abitativo sono tre punti, una circonferenza, un piano nello spazio vuoto.
Da qui la materia, come conseguenza evolutiva dell’incompletezza dei nostri contesti urbani di periferia, nega se stessa e diventa “forma scomposta, senza sentirsi mai fuori posto”.
Insediata in un quartiere di edilizia economica e popolare, la villa unifamiliare, sprofonda e si innesta nel terreno in un rapporto intimo, preservando, nella zona più interna, le sue sembianze narcisiste di un’architettura che guarda se stessa.

E’ questo il paradigma della società dell’immagine che alimenta lo stato fisico delle cose rimanendo intrappolata nella sua stessa immagine. In un contesto sociale, come sostiene S.Mancuso, in cui “quando la bellezza non t’interessa più, allora perdi anche il rispetto per ciò che ti circonda” paradossalmente l’architettura diventa decontestualizzata.
Il nostro progetto inizia un processo di rigenerazione dei luoghi alla ricerca di una visione in cui solo attraverso “l’innesto urbano” possiamo trasformare sociale il cui valore

“Sembra che la natura umana sia tenuta a costruire indipendentemente le forme, prima di poterne dimostrare l’esistenza nella natura.”
Einstein

Antonucci Crognale Archquadro Associati.

 

 

 

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